Eclisse e Atollo: le due lampade di Vico Magistretti diventate icone

Quest’anno ricorre il centenario della nascita di Vico Magistretti, uno dei più importanti architetti e designer della storia del design italiano.

Vico Magistretti, nella sua carriera, ha vinto per tre volte il Compasso D’oro: il primo nel 1967 con la lampada Eclisse di Artemide, il secondo nel 1979 con il divano Maralunga di Cassina e il terzo, nello stesso anno, proprio per la lampada Atollo di Oluce.

Ed è proprio di queste due lampade che vi voglio parlare oggi. Due lampade da tavolo che sono diventate delle icone intramontabili di design, conosciute da tutti ed esposte in musei come il Moma di New York e della Triennale.

In queste due lampade è evidente la semplicità formale e la composizione essenziale ma armoniosa tipica dei progetti di Vico Magistretti. Disegnare per me è esprimere l’anima, l’essenza dell’oggetto

Nei progetti di Eclisse e Atollo, Magistretti ha datto prova di grande abilità dell’ottenere composizioni essenziali tramite l’accostamento di diverse forme geometriche. Una volta disse: Adoro le forme geometriche. Adoro creare forme essenziali che paiono mere volute”.

 

ECLISSE

Prodotta da Artemide e progettata nel 1965, questa piccola lampada da tavolo è una composizione di solidi geometrici puri: due sfere di diametro differente, una più piccola interna che ruota per nascondere la sorgente di luce, e una semisfera che compone la base d’appoggio.

Per il progetto, Vico Magistretti ha sempre dichiarato di essersi ispirato al funzionamento delle lanterne cieche dei minatori. Ma il suo nome e il suo funzionamento richiamano, più poeticamente, il fenomeno astronomico. Il progetto attinge chiaramente all’immaginario collettivo dell’epoca: sono gli anni della corsa alla Luna e della SPACE AGE che ha influenzato moltissimo il design, la musica, il cinema e anche la moda.

La lampada fa parte della collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano ed è esposta al Moma di New York.

 

ATOLLO

La lampada da tavolo Atollo è diventata una vera icona del design reinterpretando la storica abat-jour con materiali moderni e forme geometriche.

Con questa lampada, prodotta da Oluce e che fa parte della Collezione Permanente del Design Italiano 1945-1990 alla Triennale di Milano, Vico Magistretti ha trasformato un oggetto funzionale in una scultura astratta dalle proporzioni perfette.

Come per Eclisse, anche per Atollo Vico Magistretti ha creato un oggetto dalla composizione di solidi puri: un cilindro, un cono e una sfera.

Il supporto cilindrico e la parte superiore sferica sono collegati da un elemento talmente sottile che quando la lampada è accesa, la calotta superiore appare quasi sospesa a mezz’aria. Il diffusore proietta la luce nel segmento conico superiore della base.

Magistretti è arrivato alla sintesi estrema, disegnando con Atollo una lampada a cui nulla è possibile aggiungere e nulla è possibile togliere.

Da gennaio 2020, proprio in occasione del centenario della nascita del designer, la Fondazione Vico Magistretti ha messo online l’archivio digitale dando la possibilità di consultare 30mila schizzi e disegni tecnici, 7mila foto e 3mila documenti, oltre all’intera collezione di modelli e prototipi.

La semplicità è la cosa più difficile del mondo (Vico Magistretti)

 

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