Le Corbusier è morto più di 50 anni fa ma la sua eredità e il suo lavoro continuano ad essere attuali e fonte di ispirazione per tanti designer e architetti.
Charles-Edouard Jeanneret-Gris, meglio noto con lo pseudonimo di Le Courbusier, è stato uno degli architetti e designer (ma anche urbanista e pittore) più influenti e famosi del Novecento e, assieme a Ludwig Mies van der Rohe, Frank Lloyd Wright e Alvar Aalto – un protagonista assoluto del Movimento Moderno.
Nel 1931, Le Corbusier disegna un rivestimento murale con motivo a pois basato sulla sua teoria “Polychromie architecturale” che l’azienda belga Arte ha deciso di reinterpetare mettendo in produzione una collezione di carte da parati chiamata Le Corbusier – Dots.
La teoria della “Polychromie architecturale” è un sistema di colori sviluppato da Le Corbusier con la quale l’architetto ha definito 63 perfette combinazioni di colori “architettonici” da usare appunto per pareti e grandi superfici in architettura. L’obiettivo era quello di definire abbinamenti di colori che, combinandosi fra loro, creassero un perfetto equilibrio cromatico.
L’azienda Arte ha quindi creato una linea di carte da parati in 40 combinazioni di colori ispirate proprie alla “Polychromie architecturale”. Rispetto al rivestimento murale di Le Corbusier, i puntini delle carte da parati sono in rilievo e con finitura lucida: questo consente di creare una leggera riflessione che gioca con la luce e consente di dare luminosità agli ambienti.
Lascia un commento